Molte persone sorridono a bocca chiusa, altre con la mano davanti alle labbra, altre ancora non sorridono..tutto a causa di una piccola imperfezione chiamata diastema.

Il diastema è quella imperfezione nella chiusura di due denti vicini, nella maggior parte dei casi degli incisivi centrali superiori, che risulta in una distanza accentuata fra due denti adiacenti. 

E’ un termine che deriva dal greco e che significa intervallo. 

E’ spesso ben visibile dall’interlocutore tanto da creare imbarazzo in chi ne è affetto. Come evidenzia anche uno studio pubblicato sul British Dental Journal, più che un reale problema clinico, fatta eccezione per alcuni specifici casi, consiste in un vero e proprio problema sociale. 

Eppure c’è chi ha fatto di questo difetto un segno distintivo della propria bellezza: come le supermodelle Lara Stone, Lindsey Winxson , Georgia May Jagger, Jessica Hart o Ashley Smith.

I francesi definiscono questa imperfezione i dents du porte-bonheur, quale segno di  portafortuna.

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Come si genera il diastema. Le cause sono diverse, per lo più legate a una motivazione fisiologica e strutturale della bocca, quale ad esempio l’ipertrofia del frenulo labiale, una fascia di tessuto connettivo e muscolare che lega diverse parti della bocca, il quale se troppo lungo non permette l’avvicinamento dei due incisivi. Oppure può c’entrare un’arcata mascellare molto ampia, in cui denti troppo piccoli non riempiono gli spazi. Il diastema potrebbe essere generato anche da una causa meccanica, come la suzione del pollice prolungata nel tempo. 

Il diastema è proprio cool. Piace. Basta guardare la modella Kate Moss, che negli anni Novanta ha cambiato i canoni della bellezza fra le super top model, rivaleggiando con colleghe del calibro di Naomi Campbel o di Eva Evangilista, ed imponendo una immagine di ‘heroin chic’ più sottile e androgina. 

Ma non è solo una questione di moda, infatti anche gli specialisti odontoiatri spesso consigliano di tenere il diastema perché nella maggior parte dei casi è solo un problema estetico, percepito soprattutto tra i giovani come un segno di differenziazione negativo condizionato da esperienze personali di scherno, dalla cultura e dalla pressione sociale, piuttosto che un reale danno per la dentatura. La bellezza risiede nelle imperfezioni che rendono ogni persona diversa da un’altra, il diastema è uno di questi segni caratteristici e unici, perciò belli. 

Solo in rari casi potrebbe dare problemi alla zona incisiva in quanto l’assenza del punto di contatto tra due denti vicini potrebbe predisporre al rischio di traumi sulla papilla interdentale, dovuti all’azione meccanica del cibo o togliere spazio per l’eruzione dei denti vicini.

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Correggere sì o no il diastema? Nì,sarà l’ortodontista specialista dell’allineamento dentale a consigliare eventualmente la correzione. Le motivazioni possono essere molteplici e variano a seconda delle diverse esigenze cliniche. In alcuni casi, è invece il fattore psicologico a farla da padrone, soprattutto negli adolescenti i qauli beneficerebbero sensibilmente di un aumento dei livelli di autostima.

Possibili diverse soluzioni di terapia.

  1. ortodontica, con l’applicazione di un apparecchio fisso o mobile che aiuta a chiudere il diastema in 6 mesi/2 anni;
  2. restaurativa con applicazione di faccette che ampliano artificialmente la dimensione dei denti venendo incollate sulla loro superficie esterna;
  3. chirurgica mediante frenulectomia, cioè il taglio del frenulo gengivale che separa i denti diastemati per accorciarlo e poi ricollocarlo nella corretta posizione. Spesso la frenulectomia è d’obbligo prima della terapia ortodontica di riavvicinamento dentale e se fatta nel bambino porta a una risoluzione spontanea che non richiede nemmeno l’apparecchio.

Detto ciò, ad ognuno il suo sorriso!
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