a cura della Dottoressa Laura Lucca  – igienista dentale presso Studio Argenta

I dentifrici rappresentano il mezzo più pratico e con il migliore rapporto costo / beneficio per il controllo chimico della placca.

 

Possiedono due principali obiettivi:

  1. disorganizzare la placca batterica e rimuoverla dalla superficie di denti e lingua
  2. veicolare sullo smalto dei denti e nel cavo orale agenti chimici utili a tutelarne la salute

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pexels ann zzz 8192201In un tubetto di dentifricio troviamo quantità variabili di:

  • Abrasivi (20-40%): sostanze che aiutano nella rimozione di pigmentazioni superficiali;
  • Emollienti / Umettanti / Conservanti (20-30%): prevengono il deterioramento del prodotto che tenderebbe a disidratarsi;
  • Detergenti / Tensioattivi (1-2%): rappresentano l’agente schiumogeno che facilita la rimozione della placca. Un tensioattivo molto diffuso è il sodio laurilsolfato (SLS);
  • Aromatizzanti (1-2%): caratterizzano l’aroma e il sapore del dentifricio. Solitamente vengono impiegati prodotti di origine naturale;
  • Addensanti (1-2%): aumentano la consistenza della pasta dentifricia legandone tutti i componenti;
  • Dolcificanti / Edulcoranti (1-3%): sono cariostatici, cioè contrastano la formazione della carie (ad es . Saccarosio e Xilitolo)
  • Coloranti : migliorano l’aspetto estetico del prodotto rendendolo più attraente.

Alcuni dentifrici contengono anche sostanze disinfettanti, integratori salivari, regolatori del pH. 

Dentifrici e fluoro

Il dentifricio è lo strumento ideale per veicolare il fluoro sulla superficie dello smalto. E’ importante nella prevenzione della carie sia nei bambini che negli adulti.

Abrasività del dentifricio (RDA)

Tutti i dentifrici hanno un certo grado di abrasività. Vengono così classificati:

  • Bassa abrasività = da 0 a 50 RDA
  • Media abrasività = da 60 a 100 RDA
  • Moderata abrasività = da 101 a 120 RDA
  • Alta abrasività = da 121 a 200 RDA

Più è alto il valore di abrasività (RDA) maggiore sarà la possibilità di provocare danni alla superficie del dente.

 

CATEGORIE DI DENTIFRICI

I dentifrici si dividono in categorie per andare incontro alle diverse problematiche del paziente.

DESENSIBILIZZANTI

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Per pazienti con recessioni gengivali, abrasioni da spazzolamento, erosione da sostanze acide.
Aiutano a controllare e ridurre il sintomo doloroso che si scatena dopo uno stimolo termico o meccanico.
In pazienti che soffrono di sensibilità dentale è importante utilizzare dentifrici a bassa abrasività per evitare il peggioramento della perdita di smalto e dentina.

REMINERALIZZANTI  

pexels shiny diamond 3762440Per pazienti che soffrono di reflusso gastroesofageo, per donne in gravidanza, per sportivi che utilizzano Energy drink e per tutte quelle condizioni per cui si ha un abbassamento del ph salivare.
“ Riparano” lo smalto del dente andandolo a nutrire e fortificare, riportando il pH verso valori ottimali ( pH 6 – 7 ). 

ANTITARTARO

pexels karolina grabowska 6627519Per pazienti con scarsa manualità e pazienti con bisogni speciali.
Contengono sostanze chiamate pirofosfati in grado di rallentare o diminuire la formazione di tartaro senza eliminare quello ormai già formatosi. 

ANTINFIAMMATORI

Per pazienti affetti da gengivite e paradentite (piorrea).
Contengono additivi antimicrobici (triclosan, fluoruro amminico e stannoso, clorexidina, oli essenziali) utili a mantenere una bassa carica batterica all’interno del cavo orale.

ANTI – ALITOSI

Per pazienti che soffrono di alitosi.
Spesso questi dentifrici contengono molecole che alterano i meccanismi di sopravvivenza dei batteri, indebolendoli.  Sono in grado di neutralizzare i composti solforati responsabili del cattivo odore in bocca. É importante sottolineare che l’azione di questi dentifrici è solo momentanea.

SBIANCANTI

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Per pazienti che non hanno particolari problematiche né a livello di smalto né a livello gengivale. Contengono prodotti ad azione abrasiva in grado di rimuovere in parte le macchie presenti esternamente sul dente ( the, caffè, liquirizia, vino rosso ecc.). L’azione sbiancante non è la medesima degli sbiancamenti professionali eseguiti dal dentista, i quali si basano su meccanismi di funzionamento differenti. Proprio per il loro potere abrasivo non si consiglia l’utilizzo quotidiano, limitandolo a 1/2 volte alla settimana in pazienti selezionati.
Non sono indicati nei pazienti che soffrono di ipersensibilità dentale, in pazienti che presentano sui denti erosioni acide o abrasioni e nei pazienti in età evolutiva. Esistono anche dentifrici “ sbiancanti” ottici che modificano l’interazione della luce con lo smalto facendolo apparire più luminoso. Questi contengono al loro interno un pigmento blu ( Covarina blu ) che crea una sottilissima pellicola temporanea sul dente.

UMETTANTI

Per pazienti anziani, per chi soffre di Sindrome di Sjogren, durante e dopo chemioterapia / radioterapia, e in tutte quelle condizioni in cui si abbia una riduzione del flusso salivare ( bocca secca ). Al loro interno contengono soprattutto lubrificanti orali ed enzimi ( lisozima, lattoferrina, lattoperossidasi)  che aiutano a proteggere e idratare le mucose.

PER BAMBINI

Dai 6 mesi ai 6 anni di età si raccomanda l’uso di dentifrici con almeno 1000 ppm di fluoro,  2 volte al giorno, in piccolissime quantità ( pari a un chicco di riso).

Dai 6 anni in sù si raccomanda l’uso di dentifrici con almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno ( dose pari a un pisellino). 

 

I dentifrici non sono miracolosi. Importante è soprattutto come si spazzolano le superfici dei denti. Questo fa la differenza fra salute e malattia! Ti consigliamo di affidarti ad un medico odontoiatra e igienista dentale di cui ti fidi perchè possa indirizzarti verso la scelta del prodotto giusto per te.

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Bibliografia: Igienista Orale teoria e pratica professionale (Edra edizioni), Ministero della salute 

 
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